Ero tornata prima da lavoro, volevo fargli una sorpresa. Non ci vedevamo da due giorni, troppi impegni da rispettare. 
Salgo in macchina, gli ultimi ritocchi al trucco; non c’era neanche tanto traffico. 
Arrivata al suo ufficio, saluto la segretaria, chiacchieriamo un po’ del più e del meno e mi dice che F. oggi è uscito prima ma lei è rimasta a sbrigare le ultime pratiche. A volte prende appuntamenti con clienti, non volevo disturbarlo ma visto che ero in giro… lo chiamo, non risponde, il telefono squilla a vuoto. Sarà impegnato. La sorpresa è saltata, pazienza andrò a casa, di solito non fa tardi.
Sulla strada del ritorno incontro un pò di traffico, le classiche file ai semafori. 
Mi giro e lo vedo: seduto ad un bar con una donna che non ho mai visto, ridono, le loro mani sono vicine.
Scatta il verde e le altre macchine iniziano a suonare i loro clacson, ero rimasta ferma con il motore dell’auto ancora acceso al centro dell’incrocio. Non me ne ero accorta. 
Percorro la strada verso casa. “Sarà una cliente” – continuo a ripetermi. 
Sono le 20.00 la porta di casa si apre ed eccolo lì, con il suo bel sorriso e il bacio di saluto. Ci sediamo, mi racconta la sua giornata e così gli dico di essere passata dal suo ufficio e di non averlo trovato. La sua faccia è diversa, più seria forse.
Subito mi chiede cosa possiamo preparare per cena. “Cambia argomento” – penso.
“Devo farlo”: gli racconto di averlo visto con la “cliente”. Silenzio.
Lui di pietra, immobile, inizia a bofonchiare parole che in questo momento non riesco a comprendere ne sentire. 
“Perchè?” è l’unica cosa che riesco a dire, piano, a bassa voce.
” Non lo so, è successo…non è nulla di importante”.
Mi spiega, mi racconta tutto.
E io: “cosa devo fare adesso?”
“Dottoressa cosa devo fare adesso?”

Sharing is caring!

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.