“Ero lì in macchina con un amico, lui mi ha sempre considerato un tipo affidabile, dovevo accompagnarlo in un ufficio poco lontano dal nostro paese. Ricordo di un attimo di silenzio, di pensieri legati alla mia ex moglie e di essermi sentito strano, non sapevo più che strada dovevo fare, eppure avevo sempre fatto quella strada, la conoscevo! E poi fitte allo stomaco, mi sono reso conto che non respiravo più bene e la cosa peggiore sa qual’è? che non volevo che il mio amico se ne accorgesse, non volevo che nessuno se ne accorgesse, volevo soltanto che tutto terminasse immediatamente! ”.

Ti è mai capitato di provare questo senso di oppressione e straniamento? Non in tutti assume certi livelli di intensità ma ciascuno di noi sicuramente ha sperimentato ansia almeno una volta nella propria vita. 

Si perchè questi sintomi di solito possono ricondursi all’ansia, un’etichetta troppo spesso usata impropriamente, che racconta però vissuti di profonda sofferenza e difficoltà.

In seduta con i miei pazienti lavoriamo affinché sia possibile accettare questa emozione e riconoscerla, mettendo fine a quel circuito per cui più cerco di combatterla e reprimerla, più questa aumenta di intensità e moltiplica le sue manifestazioni. 

Se ti è capitato di pensare che tutto questo accade solo a te, sappi che a tutti capita di provare questa emozione, secondo l’OMS il numero di persone che vivono con frequenza importante degli stati d‘ansia ammonta a circa 400 milioni. Tuttavia l’intensità con cui si manifesta può variare da persona a persona ed essere riconducibile a motivazioni specifiche.

Cos’è l’ansia? 

 Non è altro che uno stato emotivo associato ad una condizione di allerta e paura generalmente eccessive rispetto alla reale situazione.  La sensazione è quella di sentirsi costantemente attivati e quindi tesi. Il sistema nervoso autonomo, cioè quello che non è sotto il controllo della volontà della persona,  si attiva generando sintomi, che vengono chiamati disturbi neurovegetativi. 

Quali sono i sintomi dell’ansia? come posso riconoscerli?

  • Pensieri ansiosi (farò una brutta figura, fallirò, mi sentirò male; senso di paura e di pericolo imminente; paura di morire o di perdere il controllo o di impazzire; evitamento; tensione interna soggettiva; incapacità di rilassarsi; apprensione; ipervigilanza; inquietudine)
  • Emozioni ansiose (paura,timore,ansia)
  • Sensazioni corporee alterate (palpitazioni, tensione muscolare, respirazione veloce, sudorazione, capogiri)
  • comportamenti alterati (difficoltà nella respirazione, senso di oppressione toracica, fame d’aria (dispnea), respirazione accelerata (iperpnea); dolore toracico; senso di testa leggera, vertigini, sensazione di instabilità e mancato equilibrio, svenimento imminente (lipotimia); formicolio a parti del corpo; vampate di calore o di freddo; sensazione di soffocamento, difficoltà alla deglutizione, sensazione di “nodo in gola”; bocca secca; battito cardiaco accelerato o non regolare (aritmico); sudorazione eccessiva; senso di debolezza e stanchezza (specialmente agli arti inferiori); tremori; minzione (urinare) frequente; diarrea; tensione muscolare).
  • tendenza al catastrofismo; irritabilità ed impazienza; difficoltà a concentrarsi e scarsa attenzione; sensazione di perdita della propria personalità (depersonalizzazione) e di perdita del senso della realtà circostante (derealizzazione).

Ci sono casi in cui ai sintomi generici si affiancano: 

  • Disturbi intestinali, tachicardia, extrasistoli, tremori, ronzii aurticolari, sensazione di soffocamento o crampi allo stomaco e debolezza.

Le manifestazioni descritte innescano un circuito crescente in cui i sintomi fisici conseguenti non fanno altro che alimentare l’ansia, dandoti la sensazione che sia davvero difficile se non impossibile far cessare il tuo malessere.

Un percorso con uno psicologo può aiutarti a disinnescare questo circuito.

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