voglio una vita a forma di me

Willowdean è un’ adolescente cresciuta da una madre “reginetta di bellezza” e una zia che le ha insegnato cosa significa avere fiducia in se’ stessi ed essere combattivi quando le circostanze lo richiedono. Soprannominata dalla madre Dumplin’ (polpetta), la ragazza decide di partecipare al concorso di bellezza della città, sarà questa l’occasione che le permetterà di confrontarsi con le sue fragilità e di conoscere veramente se stessa. Alla storia fa da sfondo un rapporto madre-figlia a tratti aggressivo-passivo, dove emerge la difficoltà profonda di comunicare su un piano emotivo autentico.

“Voglio una vita a forma di me” diretto dalla regista Anne Fletcher, è tratto dal romanzo “Dumplin'”scritto dall’autrice texana Julie Murphy. Il film ha come protagonista un gruppo di adolescenti che ruotano intorno alle vicende di Willowdean e che come lei si confrontano con l’accettazione di sé e del proprio corpo, con l’amicizia e l’amore.

La pellicola dura esattamente 110 minuti e ti consiglio di vederla se anche tu ti ritrovi in una fase in cui a volte sembra impossibile non sentirsi diversi da tutti gli altri, capiti o accettati. Si tratta di un film, di una storia romanzata, ma può fornirti da solo molti spunti di riflessione.

Come tutti i tuoi coetanei e come tutti gli adulti che conosci prima di te, ti trovi in una fase di profonde trasformazioni sia fisiche che psicologiche in cui i tuoi desideri possono cambiare rapidamente e anche emozioni e percezioni possono sembrarti a tratti amplificate.

Non sentirti sempre a tuo agio con il tuo corpo, pensare ad esempio che la tua compagna è più brava di te a scuola, sono tutti pensieri ed emozioni che è normale possano frullarti per la testa! Ciò che è importante è cosa decidi di farne di queste sensazioni.

Tutte le esperienze che stai facendo, comprese quelle di frustrazione o rifiuto da parte di un gruppo, di un amico, o di un partner, sono essenziali per la formazione della tua personalità e ti permettono di conoscerti meglio.

Ti danno la possibilità di sperimentare te stesso e di porti domande da cui partire per capire ciò che desideri e cosa e chi ti fa stare bene.

Riflettere su te stesso e rivedere ciò che ti accade sotto questa luce può darti forza, quella che magari a volte senti di aver smarrito.

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